Comune di San Daniele del Friuli (UDINE); Porta Gemona - "Portonat", restauro paramenti lapidei
Materiale lapideo
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Categoria: Materiale lapideo
Committente: Privato
Titolo: Comune di San Daniele del Friuli (UDINE); Porta Gemona - "Portonat", restauro paramenti lapidei
Il "Portonat" o Porta Gemona è un torrione a base quadrangolare di proprietà privata, sito in Piazza Dante a San Daniele del Friuli in provincia di Udine, ed è una delle porte di accesso alla città collinare.
Il Portonat o anche Porta di Tramontana, per quanto risulta dai manoscritti dell’Archivio Storico Comunale conservati presso la Biblioteca Guarneriana a San Daniele, fu edificato, per volere del Patriarca di Aquileia Giovanni Grimani, tra il 1579 ed il 1582 sulle rovine di un torrione distrutto dal violento terremoto del 1511.
Il Manufatto venne realizzato su disegno di Andrea Palladio dal lapicida Andrea Podaro e dal mastro Toffaro, anche con l’ausilio di alcune maestranze fornite da Giulio Savorgnan (cfr. R.Tosoratti in A. Salvatori, Udine 2004).
Il paramento lapideo si caratterizza per la forza del bugnato e per la delicata raffinatezza del cornicione, con alternanza di triglifi, patere e bucrani.
Elementi, peraltro, che si ritrovano spesso nell’architettura del Palladio in Friuli, quasi a voler sottolineare con il bugnato rustico una “forza ed una fisicità che caratterizzavano il territorio e lo stesso popolo friulano” (G. Bergamini, rif. verbale); in questo senso, tra gli esempi più significativi troviamo Palazzo Antonini a Udine, attuale sede della Banca d’Italia, il Palazzo dei Provveditori a CIvidale del Friuli o, sempre a Udine, l’Arco Bollani.
Quest’ultimo, eretto dal Palladio sulla salita del Castello di Udine nel 1556, in onore del luogotenente veneziano Domenico Bollani, è del tutto simile se non identico ai paramenti lapidei dell’Arco nord del Portonat a San Daniele, costruito da Andrea Podaro una ventina di anni più tardi.
L’intervento di restauro, progettato e realizzato tra il 2004 ed il 2006, finanziato anche con un contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, è riferito ai soli paramenti lapidei, che costituiscono l’apparato decorativo del prospetto principale, lato Nord della “Porta”.
Prima del restauro il manufatto presentava vistose forme di alterazione macroscopica, tra cui:
• Deposito superficiale ed accumuli di varia natura.
• Crosta nera, circoscritta alle zone più riparate dalla pioggia battente.
• Pellicola, strato sottile e coerente di materiale di diversa natura.
• Scagliatura ed esfoliazione, per la natura petrografica del materiale e per l'esposizione agli agenti atmosferici.
• Mancanze, dovute a perdita e caduta di materiale.
• Fessurazioni e fratture.
• Vecchie stuccature decoese.
• Presenza di vegetazione e degrado da biodeteriogeni, con sviluppo di muschi, licheni e di piante infestanti.
L’intervento conservativo dei paramenti lapidei del “Portonat” a San Daniele del Friuli è stato eseguito ispirandosi al concetto di “minimo intervento” ed impiegando materiali compatibili con gli originari, totalmente reversibili e con tecniche non invasive.
Durante la pulitura, nelle aree più riparate dei bucrani e delle patere sono emerse tracce di cromia gialla, verosimilmente residui di bolo giallo impiegato come base per la doratura a foglia. (domenico ruma)