Comune di Udine (UD); Parrocchia Santa Maria Annunziata, chiesa di Santa Maria di Castello - Angelo Segnavento
Edifici di Culto
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Categoria: Edifici di Culto
Committente: Ente Religioso
Titolo: Comune di Udine (UD); Parrocchia Santa Maria Annunziata, chiesa di Santa Maria di Castello - Angelo Segnavento
Il restauro dell’Angelo dorato di Santa Maria di Castello a Udine
La chiesa di Santa Maria, adiacente al Castello di Udine, è posta su una collina che sovrasta la pianura friulana, nel XVI° secolo Gaspare Negro ebbe l’incarico di ricostruirne il campanile, compito portato poi a termine da Giovanni da Udine elevandolo fino a 47 metri e lo scultore Vincenzo Pollame, a conclusione dei lavori nel 1540, forse su disegno dello stesso Giovanni, collocò una statua in legno dorato raffigurante l’arcangelo Gabriele sopra la cupola.
Nel 1624, danneggiata da un fulmine fu restaurata e, per meglio proteggerla, nel 1643 fu rivestita con lastre di piombo, nel 1776, durante un violento temporale estivo la statua, nuovamente colpita, andò completamente distrutta.
La confraternita, che ormai individuava nell’angelo uno dei simboli più rappresentativi per la comunità, diede incarico ai fratelli Vincenzo e Tiziano Vallani, scultori e fonditori di Maniago, per la realizzazione di una nuova statua in ferro e rame dorato, da ricollocare sul campanile.
Un gigantesco anemoscopio, con le sembianze di un angelo, costituito da una intelaiatura in ferro rivestita da lamine di rame, alto cinque metri e con un peso di 500 kg che, alla minima brezza, punta l’indice destro nella direzione di provenienza del vento.
I fratelli Vallani erano esperti in questo genere di statuaria, già alcuni anni prima avevano realizzato la Santa Eufemia del campanile di Rovigno in Istria e nel 1775 avevano collocato due angeli segnavento di minori dimensioni su due campanili in provincia di Udine, poco più di un anno di lavoro e, nel 1777, il nuovo arcangelo Gabriele dorato iniziò ad indicare la provenienza del vento dall’alto del campanile.
Dopo 234 anni di esposizione a severe condizioni climatiche, le forme di degrado a carico della struttura e della superficie imponevano un improrogabile ed urgente restauro.
Il 31 ottobre, dopo nove mesi di restauro, con dodici operatori diretti e coordinati dal restauratore Domenico Ruma della ditta LAAR srl, l’Angelo segnavento simbolo di Udine e del Friuli è tornato a splendere sulla città alla presenza dell’arcivescovo monsignor Andrea Bruno Mazzocato, il parroco monsignor Luciano Nobile, il sindaco Furio Honsell, l’assessore Gianna Malisani e l’ing. Gianpietro Benedetti, presidente del Gruppo Danieli di Buttrio (UD), che ha finanziato il restauro.